L’autore
Emanuele Trevi
Nato a Roma nel 1964, è uno scrittore e critico letterario italiano.
Esordisce nel 1994 con Istruzioni per l’uso del lupo, primo di una serie di saggi sulla letteratura. Ha tradotto e curato edizioni di classici italiani e francesi: si ricordano testi dedicati a Leopardi, Salgari, e autori italiani del Novecento. Collabora con RAI-3 Radio e ha scritto su diverse riviste come Nuovi argomenti, Il caffè illustrato ecc. e su alcuni quotidiani nazionali quali La Repubblica, La Stampa e Il Manifesto. Ha fatto parte della giuria del Premio Calvino nel 2001, e del Premio Alice 2002. È stato editore della casa editrice Fazi e ha collaborato con la casa editrice Quiritta.
Ha esordito nella narrativa nel 2003 con I cani del nulla. Una storia vera, cui sono seguiti Senza verso. Un’estate a Roma (2005), L’onda del porto. Un sogno fatto in Asia (2005), Il libro della gioia perpetua (2010), Qualcosa di scritto (2012), Il viaggio iniziatico (2013), il racconto La cosa vera pubblicato nel volume antologico Figuracce (2014) curato da N. Ammaniti, Il popolo di legno (2015), Sogni e favole (2018, premio Viareggio-Rèpaci per la narrativa 2019) e Due vite (2020, premio Strega 2021). Nel 2020 ha scritto uno dei racconti della raccolta L’allegra brigata.
“Non siamo nati per diventare saggi, ma per resistere, scampare, rubare un po’ di piacere a un mondo che non è stato fatto per noi.”
Il Libro
Due vite
Il racconto di due vite, quella di Rocco Carbone e Pia Pera, scrittori prematuramente scomparsi e legati, durante la loro breve esistenza, da profonda amicizia. Trevi ne delinea le differenti nature: incline a infliggere colpi quella di Rocco Carbone per le Furie che lo braccavano senza tregua; incline a riceverli quella di Pia Pera, per la sua anima prensile e sensibile, così propensa alle illusioni. Ne ridisegna i tratti: la fisionomia spigolosa, i lineamenti marcati del primo; l’aspetto da incantevole signorina inglese della seconda, così seducente da non suggerire alcun rimpianto per la bellezza che le mancava.